La disfunzione erettile (DE) viene definita come l’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione di grado sufficiente a consentire un rapporto sessuale soddisfacente. L’incidenza della disfunzione erettile è di circa il 10% della popolazione occidentale generale, ma cresce gradualmente con l’aumentare dell’età arrivando fino al 50% nella fascia compresa tra i 40 ed i 70 anni.
CAUSE
La disfunzione erettile può avere cause organiche o psicologiche, che spesso possono associarsi tra loro.
– Malattie Vascolari – Diabete
– Farmaci – Squilibri ormonali
– Cause Neurologiche – Traumi e Chirurgia Pelvica
– Malattia di La Peyronie – Insufficienza Venosa
– Congestione Pelvica – Cause Psicologiche e Stress
DIAGNOSI
Ogni paziente affetto da DE dovrebbe ricevere un dettagliato inquadramento clinico, in cui è fondamentale valutare la storia clinica precedente, eventuali malattie e/o terapie concomitanti (diabete, ipertensione, depressione ed altre), conoscere eventuali fattori di rischio specifici (fumo di sigaretta).
Tutti i pazienti dovrebbero effettuare per un adeguato inquadramento clinico:
1. Accurato esame obiettivo dei genitali esterni, al fine di escludere alterazioni anatomo-funzionali (presenza di fimosi, frenulo breve, incurvamento congenito)
2. Esami di laboratorio:
– livelli ormonali (Testosterone totale, LH, FSH, Prolattina, Estradiolo)
– livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, glucosio, transaminasi e bilirubina, profilo proteico, creatinina.
– emocromo completo con formula
3. Questionari IIEF e SEP
I questionari IIEF e SEP rappresentano i principali strumenti impiegati a livello internazionale per la valutazione del paziente affetto da disfunzione erettile e consentono di effettuare un inquadramento generale del soggetto e comprendere il livello di gravità del disturbo (classificando il paziente in una delle 3 categorie: lieve – moderata – grave). Risultano particolarmente utili, oltre che nella fase iniziale di inquadramento generale, nel valutare l’evoluzione e l’efficacia della terapia.
4. Test di funzionalità erettile:
– Ecocolordoppler penieno dinamico (con test alla PGE1). Tale test è fondamentale per comprendere il corretto funzionamento dell’apparato vascolare e per studiare l’erezione nella sua fase dinamica. Per questo motivo è fondamentale che venga eseguito dopo somministrazione di un farmaco vasoattivo (prostaglandine) che incrementi il gradiente di flusso e consenta una valutazione completa del meccanismo erettile.
L’esame consiste in uno studio ecografico doppler dei vasi penieni dopo aver effettuato una microiniezione di prostaglandine a livello penieno.
– Rilevazione delle erezioni notturne (NPT test o RIGISCAN). Tale test è fondamentale per valutare l’integrità delle erezioni notturne che ogni maschio sviluppa durante la fase REM del sonno e che risulteranno perfettamente normali se l’intero processo erettile è preservato.
L’esame consiste nell’impiegare nel corso di 2-3 notti consecutive un piccolo apparecchio che registra l’attività erettile notturna, mediante due anelli morbidi che si posizionano a livello del pene.
TERAPIA
Una volta effettuato un corretto inquadramento clinico del paziente, è possibile stabilire la terapia più adeguata.
Quando presenti, eventuali patologie connesse o concomitanti di tipo organico (diabete, ipertensione, depressione, squilibri ormonali) vanno adeguatamente gestite e risolte contemporaneamente al trattamento specifico per la disfunzione erettile.
Terapia farmacologica orale – I farmaci attualmente utilizzati per somministrazione orale sono il sildenafil (Viagra) il vardenafil (Levitra) ed il tadalafil (Cialis). Tutti questi farmaci agiscono come facilitatori dell’erezione grazie alla capacità di aumentare in maniera significativa il flusso di sangue a livello penieno, ma per funzionare adeguatamente è necessario che ci sia una stimolazione sessuale. La principale differenza fra i 3 farmaci consiste nel meccanismo di assorbimento e nella durata dell’azione: il tadalafil (dosaggio da 5, 10 e 20 mg) viene assorbito più lentamente ma resta in circolo per circa 24-36 ore ed è per questo motivo che viene identificato come “pillola del weekend”. Il sildenafil (dosaggio da 25, 50 e 100 mg) viene assorbito nell’arco di 60 minuti e resta in circolo per circa 8 ore. Infine il vardenafil (dosaggio da 5, 10 e 20 mg) viene assorbito molto rapidamente (circa 20 minuti) e la sua azione perdura per circa 6-8 ore.
Terapia farmacologica autoiniettiva – Il principale farmaco utilizzato è la prostaglandina PGE1 o alprostadil (Caverject), induttore dell’erezione per azione diretta di vasodilatazione nei corpi cavernosi. L’autoiniezione comporta l’impiego di un ago sottile e corto per iniettare il farmaco direttamente in uno dei corpi cavernosi. Questa terapia rappresenta una seconda linea terapeutica, da riservare ai pazienti che non rispondono adeguatamente alla terapia orale.
Impianto di protesi peniena – tale soluzione va riservata ai pazienti che non rispondono alla terapia orale e che rifiutano di proseguire il trattamento con la farmacoterapia intracavernosa. Le protesi attualmente maggiormente impiegate sono le protesi idrauliche tricomponente. Tali dispositivi risultano composti da due camere cilindriche che vengono inserite al posto dei corpi cavernosi, e che sono connesse ad un serbatoio di liquido inserito nell’addome e che ne consente il riempimento. Il passaggio del liquido dal serbatoio ai cilindri, e quindi l’attivazione della protesi, avviene mediante una pompetta di comando posizionata a livello dello scroto; sempre a livello di tale pompetta è presente un pulsante di disattivazione della protesi che consente di far defluire il liquido dai cilindri e ritornare allo stato di detumescenza.
Domande frequenti
- Qual è la modalità di assunzione ideale dei farmaci orali?
Nonostante in questi anni siano stati condotti moltissimi studi clinici per determinare quale sia il migliore schema di assunzione dei farmaci orali, a tutt’oggi non esiste alcuna dimostrazione definitiva su quale di questi preferire. Attualmente esistono due modalità principali che sono rappresentate dall’assunzione al bisogno di una dose piena di farmaco o in alternativa l’assunzione giornaliera di una dose minima di farmaco. Entrambe le modalità sono efficaci e l’indicazione dell’una o dell’altra dipende essenzialmente dalla forma e dalla gravità della disfunzione erettile e dalla preferenza del paziente.
- La durata di azione del farmaco incide sulla durata delle erezioni?
È fondamentale ribadire che tutti i farmaci orali agiscono facilitando e potenziando l’erezione, ma per un corretto funzionamento è assolutamente necessario che il soggetto presenti un’adeguata stimolazione sessuale. La diversa rapidità e durata d’azione incidono semplicemente sulla modalità di assunzione e sulla programmazione della propria attività sessuale, ma non incidono assolutamente sulla durata dell’erezione. È inoltre importante ricordare che una volta assunto il farmaco l’erezione che viene sviluppata successivamente “consuma” il farmaco stesso, per cui a prescindere dalla durata di azione più o meno prolungata, l’effetto terapeutico si riduce fortemente.
- Esiste un limite massimo di tempo per effettuare le iniezioni intracavernose?
Concettualmente non esiste alcun limite temporale entro il quale contenere la pratica delle iniezioni intracavernose, per cui il paziente potrebbe anche effettuarle quoad vitam. È importante però sottolineare che la frequenza delle iniezioni può provocare una fibrosi progressiva dei corpi cavernosi che può fortemente limitare l’efficacia della terapia nel tempo. In tal senso è fondamentale insegnare al paziente a ruotare il sito di iniezione sfruttando i diversi quadranti del pene, in modo da ridurre il rischio di sviluppare placche fibrotiche.
- Dopo l’ impianto di una protesi è possibile avere un’erezione spontanea?
L’impianto di una protesi peniena rappresenta una procedura definitiva che comporta in maniera irreversibile la perdita delle erezioni spontanee. Tale conseguenza si rende necessaria dal momento che per consentire il posizionamento dei due cilindri che consentono di raggiungere lo stato di rigidità è necessario rimuovere il tessuto dei corpi cavernosi.