L’IBP rappresenta una condizione clinica caratterizzata da disturbi urinari associati alla presenza di un quadro istologico caratterizzato dalla crescita della porzione centrale della ghiandola e che comporta la comparsa di un’ostruzione al deflusso urinario dalla vescica e, di conseguenza, lo sviluppo di importanti sintomi urinari.

Questa patologia è estremamente frequente, basti pensare che interessa 5 uomini su 10 (50%) oltre i 50 anni, e addirittura 9 su 10 (90%) oltre gli 80 anni.

SINTOMI

Nicturia (minzione notturna con interruzione del sonno)

Pollachiuria (elevata frequenza diurna)

Esitazione minzionale (difficoltà ad iniziare la minzione)

Sensazione di mancato svuotamento vescicale

Gocciolamento post-minzionale

Getto urinario di intensità ridotta

DIAGNOSI

– Esplorazione rettale

– Esame obiettivo con particolare attenzione ai genitali esterni

– Dosaggio del PSA totale, libero e frazionato

Indagini strumentali:

– Ecografia prostatica transrettale (TRUS)

– Uroflussimetria ed eventuale valutazione urodinamica

TERAPIA

Trattamento farmacologico

– Alfa- litici (tamsulosina, alfuzosina, doxazosina, terazosina)

Farmaci che migliorano il flusso urinario

– Inibitori delle 5alfa redattasi (finasteride, dutasteride)

Farmaci che riducono il volume prostatico

– Fitoterapici (Serenoa Repens®)

Farmaci che riducono il volume prostatico e la componente infiammatoria

Trattamento chirurgico / LASER terapia

L’intervento chirurgico si rende necessario in caso di:

– ritenzione acuta d’urina

– idronefrosi (dilatazione delle vie escretrici renali)

– infezione urinaria ricorrente aggravata dalla presenza di residuo (ristagno) urinario

– calcolosi vescicale

Tecniche invasive:

– Adenomectomia transvescicale a cielo aperto

– Resezione endoscopica per via trans-uretrale (T.U.R.P. = Trans Urethral Resection of Prostate)

Tecniche mini-invasive:

– Resezione endoscopica mediante laser (PVP, HoLEP)

– TUMT (Transurethral Microwave Therapy)

– TUNA (Transurethral Needle Ablation)

Domande frequenti

  • Chi soffre di IBP ha un rischio aumentato di sviluppare un tumore prostatico?

È importante sottolineare che si tratta di due patologie estremamente frequenti, ma che fra loro non hanno alcuna correlazione specifica. Come già accennato, l’IBP si sviluppa in una percentuale molto elevata di soggetti oltre i 50 anni e rappresenta una condizione assolutamente benigna e che comporta semplicemente l’insorgenza di fastidiosi sintomi urinari. Questi stessi sintomi non sono indicativi della presenza di un tumore e, quando presenti, rappresentano soltanto una condizione concomitante.

  • Chi effettua un intervento per IBP non deve più effettuare i periodici controlli di prevenzione per il tumore?

La risposta è assolutamente no e purtroppo oggigiorno continuano ad esserci molti casi di pazienti cui non viene spiegato in dettaglio quello che accade quando si effettua un intervento per IBP. Come già accennato, l’IBP si sviluppa nella porzione centrale della ghiandola e nel corso di un intervento (chirurgico o endoscopico che sia) viene rimossa soltanto tale porzione che provoca l’ostruzione. La porzione periferica (o capsula) della prostata, dove più frequentemente si sviluppa il tumore, resta in sede. Pertanto è assolutamente necessario spiegare al paziente che una volta sottoposto ad intervento chirurgico per IBP è assolutamente necessario continuare ad effettuare le visite di prevenzione periodiche, allo stesso modo di un soggetto che non si è mai operato.

  • Cosa è l’eiaculazione retrograda?

L’eiaculazione retrograda rappresenta il principale effetto collaterale degli interventi chirurgici sulla prostata. Tale disturbo è purtroppo inevitabile ed è correlato al fatto che con l’intervento viene rimosso lo sfintere interno situato a livello del collo della vescica e che è responsabile della emissione esterna del liquido seminale prodotto dalla prostata e dalle vescicole seminali durante l’eiaculazione. Nel momento in cui tale sfintere non è più presente, l’eiaculato entra in vescica e viene espulso con le prime urine dopo il coito. A seconda del danno prodotto a carico dello sfintere interno, sarà possibile osservare una eiaculazione completamente o solo parzialmente retrograda.

Infine, l’eiaculazione retrograda può svilupparsi anche nel corso delle terapie mediche con farmaci alfa-litici (in particolare con tamsulosina), ma è ovvio che in tal caso questo rappresenta un effetto collaterale transitorio e comunque reversibile.