Le prostatiti rappresentano un’infiammazione della ghiandola prostatica, che può manifestarsi in maniera acuta o cronica. Le prostatiti, inoltre, si distinguono in forme batteriche o abatteriche (anche dette aspecifiche).

SINTOMI

Prostatite acuta:

– Temperatura superiore ai 38.5°C, brividi, spossatezza.

– Pollachiuria e disuria (elevata frequenza delle minzioni con bruciore e fastidio)

Prostatite cronica:

– Dolore e senso di peso perineali

– Talvolta elevata frequenza minzionale con bruciore

DIAGNOSI

– Esplorazione rettale

– Esame obiettivo con particolare attenzione ai genitali esterni

Analisi complementari:

– Esame delle urine con eventuale antibiogramma

– Esami colturali di coppia (Spermiocoltura con ricerca germi comuni e miceti, Tampone uretrale con ricerca speciale della Clamydia e del Mycoplasma nella coppia, tampone vaginale nella partner femminile)

Indagini strumentali:

– Ecografia prostatica transrettale (TRUS)

TRATTAMENTO MEDICO

  • Antibioticoterapia mirata sulla base del risultato dell’antibiogramma (solo nelle forme batteriche diagnosticate)
  • Terapia antinfiammatoria mediante somministrazione di antinfiammatori non steroidei (FANS) in formulazione di supposte e in aggiunta estratti naturali con specifica azione prostatica

Domande frequenti

  • La prostatite e la vescicolite rappresentano la stessa malattia?

Rappresentano in realtà due patologie differenti ma che molto spesso si associano fra loro. La vescicolite in realtà rappresenta un coinvolgimento infiammatorio della vescicola seminale, che rappresenta l’organo che risiede posteriormente alla prostata e dove si accumula il liquido seminale in attesa di essere emesso all’esterno con l’eiaculazione. Molto spesso in caso di vescicolite il paziente può manifestare emospermia, cioè l’emissione di sperma contenente sangue rosso vivo o digerito (di colore scuro).

  • È sempre necessario effettuare gli esami colturali?

Gli esami colturali sono di fondamentale importanza per effettuare un corretto inquadramento diagnostico della prostatite e soprattutto indicare la terapia più adeguata. È inoltre estremamente importante indicare gli esami nella coppia (quando è presente una partner femminile stabile), dal momento che alcuni dei patogeni responsabili dell’infezione sono trasmessi per via sessuale.

  • Lo stile di vita incide sul possibile sviluppo della prostatite?

Lo stile di vita può incidere in maniera determinante sullo sviluppo della prostatite, ed in particolare giustificare gran parte dei sintomi a carattere irritativo. È noto che è buona norma osservare una serie di regole alimentari e di stile di vita per facilitare la risoluzione dei disturbi ed evitare la ricomparsa dell’infiammazione prostatica.

Di seguito sono indicate le principali regole da osservare:

1. EVITARE CIBI DANNOSI PER LA PROSTATA

in particolare evitare l’abuso di birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, superalcolici, caffè, cioccolato, formaggi grassi, pesci grassi ( anguilla, tonno, sgombro ), molluschi, frutti di mare, crostacei (gamberi, aragoste).

2. PREFERIRE CIBI CONTENENTI SOSTANZE ANTIOSSIDANTI

+Vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), Vitamina C (ribes, kiwi agrumi, fragole, cavolfiori, peperoni), Vitamina E (olio d’oliva, oli vegetali, germe di grano), Selenio (carne, noci, tuorlo d’uovo), Zinco (carni rosse, noci, fegato), Manganese (cereali integrali, tè nero, verdure a foglie verdi)

3. BERE ALMENO 2 LITRI D’ACQUA AL GIORNO

per ridurre il peso specifico delle urine ed evitare le infezioni urinarie, che sono molto frequenti nel paziente prostatico. L’indicazione corretta è quella di bere almeno 2 litri di acqua, a piccoli sorsi, frequentemente nelle 24 ore. L’importante è bere un’acqua oligominerale.

4. REGOLARIZZARE LA FUNZIONE INTESTINALE

la funzione dell’ intestino deve essere regolare. Sia la stipsi cronica che la diarrea devono essere evitate dal paziente prostatico, perché in grado di determinare fenomeni irritativi tra intestino e prostata (circolo entero-urinario)

5. MANTENERE UN’ATTIVITÀ SESSUALE REGOLARE

l’attivita’ sessuale non è nociva, anzi, se praticata con regolarità, ha effetti benefici sulla funzione prostatica. L’astinenza prolungata provoca ristagno di secrezioni nella ghiandola prostatica ed una possibile infezione seminale.

6. EVITARE DI PRATICARE IL COITO INTERROTTO

quando vi è lo stimolo all’eiaculazione, esso va assecondato e mai interrotto volontariamente, dal momento che tale pratica favorisce lo sviluppo di un reflusso intraprostaticodi liquido seminale fortemente dannoso per la ghiandola.

7. PRATICARE ATTIVITÀ FISICA

Vanno favorite fortemente le attività sportive aerobiche (corsa, camminata a passo svelto, calcetto, tennis ed altre), in modo da favorire la circolazione pelvica e ridurre la congestione degli organi intrapelvici.

8. MODERARE L’USO DELLE DUE RUOTE

Nei soggetti predisposti allo sviluppo di prostatite i microtraumi perineali possono essere responsabili dell’insorgenza di processi infiammatori prostatici. Per i ciclisti (sia amatoriali che professionisti) è fortemente indicato l’uso delle selle ergonomiche, specificamente concepite per la prevenzione dei microtraumi perineali.