Il tumore del rene (variante a cellule chiare o Tumore di Gravitz) rappresenta il 3% di tutte le neoplasie solide dell’adulto e presenta un’incidenza in costante incremento negli ultimi decenni nei paesi occidentali industrializzati, verosimilmente a causa di importanti fattori ambientali.
Il tumore produce raramente sintomi specifici, e nella stragrande maggioranza dei casi viene scoperto nel corso di accertamenti strumentali sull’addome effettuati per altra causa. Quando presenti i sintomi specifici riconducibili alla presenza di un tumore del rene sono l’ematuria, il dolore al fianco, la presenza di una massa palpabile e talvolta l’ipertensione.
DIAGNOSI
– Ecografia renale
– TAC/RMN addome (anche con funzione di stadiazione)
– Urografia (in caso di sospetto interessamento della via escretrice)
– Radiografia del torace (stadiazione)
– Scintigrafia ossea (stadiazione)
NOTA: nel caso di lesioni dubbie alle indagini diagnostiche preliminari (lesioni benigne come angiomiolipoma o oncocitoma), deve essere indicata l’esecuzione di una biopsia (agoaspirato o FNAB) TAC-guidata.
TERAPIA
La terapia di una massa renale sospetta consiste nell’intervento chirurgico di rimozione. A seconda della dimensione e della posizione della massa sara’ possibile optare per una chirurgia radicale (nefrectomia radicale) o per una chirurgia nephron-sparing (nefrectomia parziale). In questo secondo caso si prevede l’asportazione della sola massa tumorale con il risparmio del restante parenchima renale sano. Successivamente, sulla base del risultato dell’esame istologico definitivo e della stadiazione della malattia, può essere indicata una terapia adiuvante con una immunoterapia, al fine di garantire un miglior controllo a distanza di tempo della malattia.
Domande frequenti
1. Quali sono le tecniche chirurgiche impiegate?
Attualmente la scelta chirurgica ottimale e’ rappresentata dall’approccio laparoscopico, che consente una rimozione dell’intero organo o della singola lesione con assoluta sicurezza e un’ideale ripresa funzionale per il paziente. Attualmente la chirurgia convenzionale a cielo aperto va riservata ai rari casi di tumori estremamente voluminosi o che presentino interessamento di organi adiacenti. La chirurgia laparoscopica robot-assistita puo’ essere presa in considerazione per l’esecuzione di nefrectomie parziali, ma bisogna tenere in considerazione i costi decisamente piu’ elevati della procedura rispetto alla laparoscopia convenzionale.
2. In base a quali criteri si sceglie se effettuare una chirurgia radicale o conservativa?
Vanno presi in considerazione diversi fattori fra cui l’eta’ del paziente, la funzionalita’ del rene controlaterale, la dimensione del tumore e soprattutto la sua posizione. Condizioni ideali per l’esecuzione di una chirurgia conservativa sono rappresentate dalla presenza di una massa < 4 cm, in posizione periferica e che non entra eccessivamente nel parenchima renale.
3. Nel caso di un tumore renale che gia’ alla diagnosi presenta metastasi ad altri organi e’ indicato l’intervento chirurgico di nefrectomia?
Il rene e’ uno degli organi per cui esiste l’indicazione razionale ad effettuare una chirurgia citoriduttiva (eliminazione della massa principale) dal momento che e’ dimostrata la possibilita’ che le metastasi si riducano sia in numero che in dimensione. Ad ogni modo anche le successive terapie adiuvanti sembrano dare migliori risultati se la massa principale e’ stata rimossa.
4. Esistono novita’ terapeutiche per i casi di tumore renale metastatico?
Da alcuni anni si e’ assistito ad un grande impulso della ricerca farmaceutica nel settore dell’oncologia renale per cui si e’ arrivati all’introduzione in commercio di farmaci estremamente efficaci nel trattamento dei pazienti con tumore renale metastatico. I farmaci attualmente piu’ impiegati sono il sorafenib e il sunitinib (farmaci a somministrazione orale) e che consentono di ottenere un sensibile allungamento delle curve di sopravvivenza.coli.