Il varicocele rappresenta una patologia vascolare che comporta la dilatazione varicosa delle vene dello scroto (plesso pampiniforme). Insorge solitamente in età adolescenziale e presenta un’elevata incidenza nella popolazione maschile (circa l’11% dei maschi). Nell’85% dei casi è localizzato a sinistra, nell’11% dei casi è bilaterale e solo nel 4% esclusivamente localizzato a destra.

Il varicocele rappresenta la più frequente causa nota di infertilità maschile, essendo presente nel 25% dei pazienti che presentano alterazioni all’esame del liquido seminale.

Le vene dilatate determinano un innalzamento di pochi gradi della temperatura del testicolo che, se si mantiene per lungo tempo, può determinare un danno della spermatogenesi (il processo attraverso cui si generano nuovi spermatozoi) e, di conseguenza, causare infertilità.

Il varicocele determina in primo luogo un danno della motilità degli spermatozoi (astenospermia) e, in un secondo momento, anche una riduzione del numero degli stessi (oligospermia).

Il varicocele si presenta quasi sempre in maniera asintomatica, mentre solo il 2-5% dei pazienti affetti da un varicocele di grado elevato riferiscono un senso di peso con lieve dolenzia.

DIAGNOSI

La diagnosi di varicocele è prima di tutto clinica, quindi effettuata con la visita (in piedi) del soggetto. Tuttavia, il sospetto clinico deve essere sempre confermato da un Eco-color-doppler scrotale, che rappresenta un esame ecografico non invasivo e di semplice esecuzione che consente di dimostrare la presenza di un reflusso vascolare significativo a carico delle vene scrotali.

Infine, e’ buona regola effettuare immediatamente un esame del liquido seminale per comprendere lo stato di fertilita’ del soggetto e verificare se il varicocele ha determinato un danno funzionale.

TERAPIA

La presenza di un’alterazione della fertilità in un paziente con varicocele rappresenta un’indicazione assoluta alla correzione chirurgica.

Le possibili opzioni terapeutiche sono rappresentate da:

* Intervento chirurgico di legatura della vena spermatica

* Scleroembolizzazione percutanea attraverso catetere venoso

Domande frequenti

1. Perche’ il varicocele e’ molto piu’ frequente a sinistra?

La giustificazione di questo dato risiede in una particolare conformazione anatomica del circolo vascolare a carico della vena spermatica sinistra che e’ collegata con la vena renale dello stesso lato, mentre la vena spermatica destra scarica direttamente nella vena cava inferiore.

2. Dopo la correzione chirurgica del varicocele si verifica sempre un miglioramento della linea seminale?

E’ bene chiarire che il miglioramento dei parametri seminali non e’ sempre osservato dopo l’intervento chirurgico. Se da un lato e’ dimostrato che il varicocele, di per se’, rappresenta una causa specifica di infertilita’, non va trascurato il fatto che in alcuni soggetti puo’ rappresentare solo una concausa, per cui la sua correzione non e’ sempre sufficiente a migliorare il quadro seminale. Ad ogni modo, le percentuali di miglioramento sono piuttosto significative, per cui le linee guida di trattamento indicate dalle principali Societa’ scientifiche urologiche internazionali consigliano di correggere il varicocele quando presente ed associato ad un’alterazione dei parametri seminali.

Purtroppo, ad oggi, non esiste alcun esame strumentale o clinico che possa predire la possibilita’ di successo prima di effettuare l’intervento chirurgico.

3. L’intervento chirurgico e’ sufficiente per ottenere un miglioramento dei parametri seminali?

Dopo aver effettuato l’intervento chirurgico e’ buona norma seguire il paziente nel tempo, facendo effettuare degli spermiogrammi di controllo e soprattutto indicando delle terapie di stimolazione ormonale per la spermatogenesi.

Sebbene non esistano dati scientifici conclusivi su questo argomento, molti studi dimostrano che la stimolazione successiva all’intervento consente di migliorare ulteriormente i parametri seminali e soprattutto di stabilizzare questi valori.

4. Esistono differenze in termini di risultati fra le tecniche utilizzate per la correzione del varicocele?

In realta’ non esistono differenze nei risultati, dal momento che tutte le tecniche sono valide.

E’ pero’ importante ricordare che la tecnica di scleroembolizzazione, che ha trovato larghissimo impiego nella fasi iniziali dopo la sua introduzione, e’ attualmente meno preferita, a causa di una non trascurabile incidenza di effetti collaterali che invece sono quasi del tutto assenti per l’intervento chirurgico convenzionale.

Sulla base del grado di intensita’ del reflusso (grado di varicocele dimostrato all’esame doppler), esiste l’indicazione ad effettuare una legatura piu’ o meno alta della vena spermatica, il che si traduce in una differente altezza dell’incisione chirurgica da effettuare (subinguinale, inguinale, soprainguinale).

Infine, e’ bene precisare che a prescindere dalla tecnica impiegata e dalla validita’ del primo intervento, esiste una percentuale non trascurabile di recidiva, dovuta in genere a cause anatomiche.

5. Cosa bisogna fare se viene diagnosticato un varicocele bilaterale?

Sebbene rappresenti un’evenienza clinica meno frequente rispetto al classico varicocele sinistro, in fase di diagnosi bisogna prestare sempre molta attenzione per escludere il coinvolgimento anche del distretto di destra. Infatti, se presente un varicocele bilaterale, e’ assolutamente indicata la correzione chirurgica con legatura bilaterale delle vene spermatiche. Non a caso, molti soggetti che vengono operati per la correzione di un varicocele sinistro e che vedono scarsi miglioramenti dei parametri seminali dopo l’intervento, solo in seguito scoprono di essere affetti da un varicocele destro inizialmente trascurato e quindi non corretto adeguatamente.